Siamo vicini all’ intossicazione della terra ?

di Michele Colaceci 2E

Pare di si, secondo le testimonianze che arrivano da qualsiasi paese del mondo, alcuni più colpiti e altri meno dall’ effetto serra. Uno dei paesi che sta risentendo maggiormente dei cambiamenti climatici è la Bolivia che soffre molto a causa del surriscaldamento globale, di cui l’uomo è l‘artefice. I fiumi di questo stato si stanno prosciugando, le piantagioni sono andate distrutte e i terreni sono rimasti incolti; i lama, fonte principale di carne e lana, stanno morendo a causa dell’ eccessivo caldo e dalla scarsità di vegetazione; un ghiacciaio sulle Ande si è quasi completamente sciolto e le comunità indigene si stanno trasferendo nella capitale La Paz perché non c’è lavoro sulle montagne; in alcuni anni piove troppo e in altri troppo poco, senza pensare che la giungla vicino al Brasile è quasi completamente deforestata. Tutti gli stati, non solo la Bolivia,stanno affrontando il problema dell’effetto serra che è un fenomeno naturale che provoca il riscaldamento globale, ma noi lo stiamo accentuando con la combustione di idrocarburi e di metano che aumentano la quantità di anidrite carbonica immessa nell’aria.

L’ effetto serra provoca la desertificazione di interi territori, lo scioglimento dei ghiacciai con conseguente innalzamento del livello del mare e restringimento dell’ habitat di alcune specie animali (come l’orso polare). Le polveri sottili che attraversano l’ atmosfera sono provocate in special modo dai gas di scarico delle aziende, delle auto e dalla deforestazione, causata sia dagli incendi dovuti all’aumento della temperatura, sia dall’opera dell’uomo con il taglio di alberi in quantità industriale senza che essi vengano ripiantati (a differenza della Svezia che utilizza lo sfruttamento sostenibile, sostituendo gli alberi tagliati con il seme di altri). Questo può portare alla desertificazione di intere foreste, come sta succedendo in quelle canadesi e nella foresta amazzonica: un polmone della terra. Gli alberi, con la fotosintesi clorofilliana assorbono anidride carbonica dall’ atmosfera espellendo ossigeno: fondamentale alla vita dell’ uomo. L’ effetto serra ha degli effetti gravi anche sull’ ozono, lo strato sottile che ricopre la terra, utile all’uomo perché serve ad assorbire parte dei raggi solari per riscaldare il pianeta e a rifletterne altri nello spazio. Ma adesso che l’ uomo sta producendo una gran quantità di polveri sottili che lo assottigliano tramite una reazione chimica, lo strato di ozono non sempre riesce a fare da schermo ai raggi ultravioletti.

Tali raggi sono nocivi per il nostro corpo perché possono procurare i melanomi: i cancri della pelle. Il buco dell’ ozono si trova sotto l’Australia. Uno dei principali avvertimenti dell’infiltrazione dei raggi nocivi è stata la morte di alcune persone per disidratazione nell’estate del 2003.

Infine c’è l’incremento demografico: più persone ci sono sulla terra, più risorse saranno consumate, con il conseguente aumento dell’inquinamento. Ma se una popolazione non fa figli ci sarebbero molte più persone anziane, e questo determinerebbe l’invecchiamento e la scomparsa della popolazione. In Cina, con la politica delle nascite formatasi per far fronte al problema della sovrappopolazione, si vieta alle famiglie di avere un secondo figlio, e la famiglia che faceva il secondo figlio veniva fortemente tassata o veniva ucciso quest’ ultimo. Adesso però è diverso: il genitore figlio unico ha diritto a fare un secondo figlio.

Gli indiani Navajo avevano un detto: “la terra non la ereditiamo dai nostri genitori ma la prendiamo in prestito dai nostri figli”.

L’inquinamento si potrà combattere solo se l’uomo avrà più cura dell’ ambiente, per esempio a Oslo nel 2020 ci saranno solo macchine elettriche; le soluzioni sono diverse, come macchine elettriche, pannelli solari, raccolta differenziata, sfruttamento sostenibile ecc., e se ne stanno progettando di nuove.

L’articolo partecipa al concorso “Tutti pazzi per il clima”.

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